Bioimpedenziometria: ecco come migliora le performance sportive

bioimpedenziometria

Sono certa che ogni atleta, dallo sportivo amatore a quello professionista, vorrebbe predire la qualità della sua performance e, in caso di infortunio, sapere quando poter riprendere ad allenarsi. Ecco la bella notizia: una bioimpedenziometria è in grado di rispondere a questi interrogativi!

Sottoponendoti a questo esame puoi scoprire innanzitutto il tuo grado di idratazione. Ti stai chiedendo perchè questo sia così importante? Semplice. Perchè una delle cause dell’affaticamento, e dunque dello scadimento della tua performance fisica, è la disidratazione. Essa comporta infatti maggiore rischio di crampi, traumi, abbassamento della pressione, vertigini, colpo di calore e minore velocità di recupero. Dunque, effettuando periodicamente ad una bioimpedenziometria potrai ottimizzare l’assunzione di liquidi e migliorare la tua resa. In accordo con il tuo trainer e il tuo nutrizionista, potrai stabilire, ad esempio, il tipo di bevanda più indicato a te (isotonica o ipotonica), le dosi e le frequenze di assunzione invece che lasciare tutto al caso. E non solo in concomitanza delle sedute di allenamento, ma anche in sede di gara/partita!

Parlare di disidratazione non significa solo prendere in considerazione il quantitativo totale di acqua corporea. Bisogna infatti valutare anche la sua ripartizione. Potresti infatti avere un contenuto adatto di acqua, ma una distribuzione non ottimale della stessa tra i vari compartimenti corporei. Niente paura: la bioimpedenziometria è in grado di discriminare questa condizione!

Puoi ottenere informazioni aggiuntive incrociando questi dati con quelli relativi alla cellularità. Valutando infatti come questi valori si modificano nel corso delle sessioni di allenamento, si può stabilire se queste sono adatte o meno allo scopo che si prefiggono. Il tuo trainer saprà se è il caso di cambiare tipologia di esercizio o di diversificare recupero e riposo; il tuo nutrizionista saprà se occorre cambiare piano alimentare.

Da tutto questo deriva che l’elaborazione di un protocollo motorio ottimale, così come la messa a punto di strategie nutrizionali di supporto all’allenamento, diversificate a seconda degli impegni sportivi (allenamento, pre-gara, gara, post-gara, recupero), non può prescindere dalla valutazione preliminare e costante dello stato di idratazione e cellularità (oltre che della composizione corporea).

Anche in caso di infortunio la bioimpedenziometria è di grande utilità. Monitorando l’edema e la massa muscolare dell’atleta, è possibile capire se la riabilitazione sta dando risultati. Ma non solo. Si può definire anche quando è il momento migliore per rimettere lo sportivo in campo!

L’esecuzione di un esame bioimpedenziometrico può quindi davvero fare la differenza per il raggiungimento dei tuoi risultati sportivi… cinque minuti che possono cambiare l’esito della tua prestazione!

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